Comunicazione strategica e autenticità
I social sono la vita vera? La risposta è sì, almeno per me, e su questo argomento spesso si aprono dibattiti interessanti con amici e anche clienti. Voglio partire da questo assunto per spiegare perché quando si parla di comunicazione strategica è importante tenere a mente un concetto fondamentale che si riassume col termine “autenticità”.
Quando decidiamo di esporci sui social media, specialmente se lo facciamo per lavoro, per comunicare chi siamo e cosa vendiamo (si tratti di prodotti o servizi), dobbiamo avere ben chiaro che non si comunica vendendo ma si vende comunicando.
I “profili-catalogo” non funzionano, quello che funziona è raccontarsi e metterci la faccia. Questo per (almeno) tre motivi:
- la comunicazione deve essere sostenibile: raccontarsi in modo spontaneo, senza costruirsi un personaggio e una vita che non ci appartiene è molto più semplice. A lungo andare diventerebbe difficile portare avanti la bugia (piccola o grande) e si finirebbe con l’abbandonare i social sprecando un’occasione
- creare una community fedele e affezionata è un ottimo inizio e solitamente porta buona risultati anche in termini di conversione. Per farlo, però, essere autentici è imprescindibile poichè ormai gli utenti sono abituati a riconoscere qualcuno che finge di essere chi non è da molto lontano
- i social, come dicevo, sono la vita vera: fingere di essere chi non siamo è rischioso anche nel momento in cui incontriamo offline i nostri potenziali clienti
È chiaro che essere autentici e spontanei NON vuol dire improvvisare, dietro a ogni comunicazione efficace c’è una strategia studiata con cura. Per questo motivo, se l’obiettivo di stare sui social è vendere, è bene affidarsi a un* professionista che sappia aiutarci a individuare qual è il nostro tono di voce, quali sono le nostre peculiarità, i nostri punti di forza e di debolezza, le nostre necessità e che riassuma queste informazioni in una strategia di comunicazione cucita su misura.
Fate attenzione a chi propone strategie standard, a chi gestisce i profili dei clienti senza distinzioni: proprio perché, come abbiamo detto, la parola d’ordine è autenticità non è possibile che il mio profilo venga gestito nello stesso modo in cui ne viene gestito un altro. Per lo stesso motivo evitiamo di uniformarci e di proporre gli stessi contenuti che pubblicano tutti gli altri!
Mentre scrivo questo post i reels stanno spopolando su Instagram e sembra che non si possa fare a meno di inserirli in ogni strategia di comunicazione; ma che fare se balletti e voice over non sono nelle nostre corde o non hanno nulla a che fare con il nostro business? Semplicemente, non si fanno.
Certo, la bravura di un* social media manager è di saper modellare la comunicazione dei propri clienti adattandola anche alle mode del momento, se necessario, senza stravolgerla.
I nostri profili social devono rispecchiarci al 100%, sono come un materasso in memory foam nel quale dobbiamo sentirci comodi e a nostro agio. Questo non può accadere se l’impronta lasciata nel materasso non ci appartiene.
Ludovica Volpi
Social Media Strategist
Lettrice incallita (quando trovo il tempo!), pink addicted, smanettavo sui social e ne ho fatto un lavoro. Siamo quello che comunichiamo!