Consulente di comunicazione: cos’è e cosa non è

Chi ha un’azienda o un’attività professionale ha sicuramente sentito parlare del* consulente di comunicazione.
Attorno a questa figura, ormai diventata quasi mitologica, si sono create molte aspettative, idee, preconcetti a volte non del tutto veritiere.

Visto che il mio lavoro è, appunto, quello di fornire consulenza di comunicazione alle persone, a* professionist* e alle aziende, ho ritenuto di dire la mia per mettere un po’ di ordine sul tema.

Cosa fa un* consulente di comunicazione

La risposta breve a questa domanda è che il consulente affianca professionist* e aziende nella definizione della strategia di comunicazione migliore per loro.

Vediamo cosa significa questo nel dettaglio:

  • ascoltare le esigenze del* cliente, capire bene cosa fa, cosa propone, quali sono i suoi punti di forza e di debolezza rispetto alla sua offerta di prodotti e servizi e al mercato di riferimento.
    Un* consulente di comunicazione deve entrare nel merito, sporcarsi le mani, conoscere l’attività del suo cliente nei dettagli e non fermarsi alla superficie.

    In fondo, anche Wikipedia, spiega che la prima cosa che fa un* consulente di comunicazione è incontrare l* propri* cliente.

    Ciò implica che le strategie di comunicazione applicate a tutti i business di un certo settore o, peggio, a tutte le attività in generale non servono. Non serve il “il 70% delle aziende fa questo quindi fallo anche tu”, può essere una buona idea o può non esserlo.
    Le generalizzazioni non funzionano.

    L’azienda, però, deve dire tutto al consulente e non vergognarsi e nascondere punti di debolezza o problemi che possano portare a una cattiva considerazione da parte degli utenti.
  • una volta raccolte tutte le informazioni lato azienda, *l consulente di comunicazione dovrebbe impegnarsi a studiare il mercato, prendere in esame i competitors e studiare strategie di ascolto e di profilazione de* potenziali clienti dell’attività in questione.

    Ricordiamoci sempre che per raggiungere gli obiettivi è importante tenere conto dei destinatari della comunicazione e non solo delle idee e delle preferenze dell’azienda.
  • parliamo proprio di obiettivi: non esiste una strategia di comunicazione senza obiettivi.
    Un* brav* consulente di comunicazione deve sapere quali sono gli obiettivi di business dell’azienda e strutturare di conseguenza gli obiettivi di comunicazione insieme alle modalità di monitoraggio.
    Non fidatevi di chi vi dice che l’unico obiettivo della comunicazione è farsi conoscere. Può essere vero in una determinata fase o per determinati business, ma non lo è sempre, in generale.
  • affiancare l’azienda e/o l* professionista in tutti i momenti di comunicazione.
    Un* consulente non si limita a dirvi cosa dovete postare sui social o come dovete costruire il vostro sito, ma vi sta a fianco tutte le volte che comunicate con clienti, collaboratori, prospect, stakeholder e, in generale, tutte le persone di interesse per l’azienda.

    Potete avere i canali di comunicazione digitale meglio curati del mondo, ma se poi non siete in grado di portare avanti una trattativa su un preventivo, se non sapete presentare la vostra attività durante gli incontri di networking, se comunicate poco e male con le persone che lavorano con voi, l’immagine della vostra azienda ne risentirà e non riuscirete a raggiungere gli obiettivi che vi siete posti.

    Un* consulente di comunicazione non tralascia nessuna occasione di comunicazione, supporta il business ogni volta che deve comunicare, qualsiasi sia la situazione, mettendo in campo, di volta in volta, le strategie giuste.

Cosa non è un* consulente di comunicazione

Da quanto abbiamo detto fino a qui è ormai chiaro che un* consulente di comunicazione non è un* social media manager, un* grafic*, un copywriter, un* web developer o un* PR manager.
Può ricoprire anche uno o più – non tutti! – di questi ruoli, ma non solo uno.

Chi fa consulenza di comunicazione non si limita a creare contenuti restando “al di fuori”, ma si prende la responsabilità di creare l’identità comunicativa dell’azienda in tutti i momenti e in tutti i canali, passo passo, messaggio dopo messaggio.

Sicuramente nessun* consulente di comunicazione si sostituirà mai al* professionista o al manager che sta affiancando, ma saprà dare i giusti suggerimenti tenendo conto di tutto ciò che sa in merito all’azienda, al mercato, al pubblico e, ovviamente, alle competenze che possiede.

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